Credo che conoscere la storia di questi campionati sia interessante, ci tengo pero' a sottolineare che quello che leggerete NON e' opera mia ma di un utente di un altro forum dal nick John; la fonte dalla quale ho copiato il testo e' questa:
http://www.racingworld.it/forum/viewtopic.php?t=5173&p=113493
qui sotto l'articolo estremamente interessante scritto da John.
Re: Campionato Italiano di Super Turismo e CIVT 1987/1999.
da
John » 21/02/2009 - 15:02
Dunque,occorre anzitutto dire che in Italia le competizioni riservate alle vetture Turismo,pur vantando una lunga e gloriosa tradizione,sebbene quest'ultima fosse connessa prevalentemente con le gare automobilistiche su strada,come ad esempio la leggendaria "1000 Miglia" oppure il "Giro Automobilistico D'Italia",piuttosto che con quelle in autodromo,si trovarono a vivere,tra la fine degli anni '70 ed un'ampia parte degli anni '80,una profonda e gravissima crisi di identità.
In netta contrapposizione difatti con quanto avveniva in quel medesimo periodo nel panorama automobistico Internazionale,nel cui contesto si disputavano diversi campionati Turismo di notevole fascino e prestigio,tra cui la celeberrima serie Europea,così come quelle nazionali che si svolgevano in Gran Bretagna,Svezia,Spagna e,a partire rispettivamente dagli anni 1984 e 1985,anche in Germania ed in Giappone,la realtà delle gare Turismo che avevano luogo nella nostra nazione rimase piuttosto scadente sino a tutta l'intera stagione agonistica del 1986.
Infatti,ad ogni gara del Trofeo Nazionale Produzione risultavano complessivamente iscritti non più di 15 o,al massimo,20 piloti,un numero di partecipanti al quale si giungeva oltretutto facendo gareggiare cumulativamente tutte le classi (che a quel tempo erano suddivise in base alle cilindrata dei propulsori) del Gruppo A e del Gruppo N,inoltre non c'erano le Case costruttrici coinvolte,il parco vetture era composto quasi esclusivamente da automobili piuttosto datate,ed erano completamente assenti i piloti professionisti,i quali preferivano concentrare il loro impegno nella serie continentale,pertanto solamente i gentlemen driver dotati di maggiore talento ed esperienza,come Moreno Soli,Gianni Giudici,Carlo Brambilla (il quale però gareggiava utilizzando lo pseudonimo di "Toby"),Giorgio Fantilli,Michele Di Gioia,Pierluigi Grassetto,Daniele Gasparri,Walter Nocci ed Abele Tanghetti (quest'ultimo maggiormente noto con il semplice pseudonimo di "Tango"),riuscivano a rendere accettabile il livello qualitativo della categoria.
Nel tentativo di poter riportare la serie tricolore Turismo ai fasti degli anni '60,la Commissione Sportiva Automobilistica Italiana (CSAI) decise nel 1987 di conferire ad essa la validità di "Campionato Italiano" (sino ad allora questa disciplina aveva infatti avuto unicamente la validità di "Trofeo"),sebbene per la conquista di tale titolo potevano concorrere unicamente i piloti partecipanti alle 3 classi del Gruppo A.
I piloti iscritti invece alle 4 classi che componevano il Gruppo N lottavano semplicemente anzitutto per la conquista dei trofei "Centro Sud" e "Centro Nord",al termine del campionato inoltre i suddetti piloti si disputavano la vittoria nell'ambito della Coppa Nazionale Produzione Gruppo N,la quale si svolgeva in gara unica presso il tracciato romano di Vallelunga.
Ritengo sia necessario tuttavia precisare che sebbene la CSAI avesse fregiato la serie nazionale Produzione,o almeno una sua parte,della validità di Campionato Italiano,anzichè di semplice Trofeo,essa non si interessò assolutamente di fornire a questa categoria un'organizzazione ed una promozione che potessero definirsi adeguate o quantomeno decenti.
Ad ogni modo,nonostante le gravissime inefficenze organizzative appena menzionate,il campionato mostrò ugualmente quell'anno,soprattutto dopo metà stagione,degli evidenti segni di crescita sia in ambito quantitativo che in quello qualitativo dei partecipanti.
La vera svolta per la categoria avvenne comunque solamente l'anno seguente.
Difatti a partire dal 1988 la Salerno Corse,una società che sin dai primi anni '80 si era brillantemente contraddistinta per l'ottima gestione del celebre e sempre molto affollato "Challenge Mazzalupi" (si trattava,in pratica,di un challenge di gare club articolato in più classi e riservato prevalentemente alle autovetture Turismo,ma anche a quelle della categoria Sport e delle varie Formule a ruote scoperte),assunse il ruolo di promoter del campionato,il quale venne ribattezzato "Campionato Italiano Velocità Turismo" e fù strutturato in 12 classi,rispettivamente 6 conformi ai parametri del Gruppo A ed altre 6 conformi invece a quelli del Gruppo N.
Da sottolineare inoltre che dal 1988 in poi le vetture non vennero più suddivise in classi secondo la cilindrata dei loro motori,ma bensì in base al rapporto peso/potenza ed al livello di elaborazione di ciascuna di esse.
Queste nuove norme regolamentari,unitamente ad un'impeccabile gestione organizzativa e ad un'ottima promozione sui mass media specializzati,rivoluzionarono nettamente la serie,consentendole immediatamente di conquistare un prestigio ed una notorietà senza precedenti,e ai quali fecero inoltre seguito l'adesione in veste ufficiale di case automobilistiche quali Alfa Romeo e BMW,come pure la partecipazione di numerose e validissime scuderie tra le quali,giusto per citarne solamente alcune,il Jolly Club di Roberto Angiolini,la CiBiEmme Sport di Umberto Grano,la Tecnica Racing di Rinaldo Drovandi,e la Lombardi Autosport di Lella Lombardi e Bruno Remondi.
Inoltre il numero di piloti partecipanti si rivelò subito incredibilmente elevato,basti pensare che già in occasione della gara inaugurale del CIVT,la quale si disputò presso il tortuoso autodromo umbro di Magione in data 3 Aprile del 1988,si registrò la partecipazione di ben 120 iscritti!!!
La struttura del CIVT rimase pressochè immutata nel corso dell'intero biennio '88/'89.
Nel 1990 la Salerno Corse decise di apportare un'importantissima modifica a questa affascinante categoria automobilistica nazionale,infatti quell'anno venne stabilito che i due raggruppamenti maggiormente potenti dell'intero CIVT,vale a dire quindi le classi "A1" e "A2",gareggiassero separatamente dalle altre classi del Gruppo A (un metodo questo che,comunque,era stato quasi sempre adottato anche durante i due precedenti anni) e disputassero quindi un campionato ad esse appositamente riservato,il quale,assunse il nome di "Campionato Italiano di Super Turismo".
Essendo il Super Turismo Italiano divenuto immediatamente la serie "D'Elite" del nostro intero panorama nazionale delle competizioni Turismo,la Salerno Corse introdusse progressivamente ad esso numerose modifiche regolamentari atte a migliorare sempre di più il livello qualitativo e spettacolare del campionato.
Proprio in seguito a queste valide motivazioni,nel 1991,come pure nel successivo anno 1992,il Campionato Italiano di Super Turismo non venne più articolato nelle classi "A1" e "A2",le quali tornarono ad essere inserite nel contesto del CIVT,ma fù invece suddiviso in due nuovi raggruppamenti denominati rispettivamente "S1" (il quale era riservato alle autovetture conformi a dei parametri tecnici ed aerodinamici pressochè analoghi a quelli in vigore nel DTM di quel medesimo periodo),ed "S2",(quest'ultimo raggruppamento ammetteva invece le autovetture conformi a dalle specifiche tecniche molto simili a quelle adottate,a partire dal medesimo anno,dal celebre campionato BTCC,e sulla base delle quali,appena pochi anni dopo,vennero realizzati dalla FIA i regolamenti che diedero vita alla categoria "D2").
Nel 1993 la serie tricolore di Super Turismo si convertì ai nuovi regolamenti della classe "FIA D2 Internazionale",ai quali,esso rimase peraltro legato sino alla sua ultima edizione disputata nel 1999.
Ritengo occorra sottolineare inoltre che,a seguito del parco partenti piuttosto ridotto che caratterizzò l'appena menzionata stagione agonistica del 1999,venne stabilito che quell'anno nell'ambito del Super Turismo Italiano gareggiassero,unitamente alle autovetture della classe "D2" anche quelle partecipanti al neonato challenge "Super Produzione".
A determinare principalmente la fine di questo splendido campionato fù di certo il progressivo e considerevole innalzamento dei costi di acquisto e di gestione delle autovetture dovuti per lo più alla progressiva concessione,avvenuta dal 1994 in poi,di sempre maggiori libertà in ambito regolamentare,soprattutto per quanto riguardava gli aspetti tecnici ed aerodinamici e l'utilizzo dell'elettronica,ma un'ampia parte di responsabilità và comunque attribuita alla scandalosa condotta tenuta della società Sponsor Service del signor Renzo Magnani.
A partire dal 1998 infatti,tale società subentrò,peraltro in maniera assolutamente "illecita",alla Salerno Corse nella gestione del Campionato Italiano di Super Turismo,e con la propria totale disonestà ed incompetenza portò in pochissimo tempo tale categoria sull'orlo della rovina,lasciandola senza alcuna promozione e concedendole soltanto una copertura televisiva del tutto misera e "indecente".
Piuttosto simile fù anche la storia del Campionato Italiano Velocità Turismo (CIVT).
Grazie infatti all'impeccabile gestione operata dalla Salerno Corse,esso riuscì inizialmente a vivere un lungo periodo di autentico splendore,ne fù la maggiormente concreta dimostrazione il fatto che,anche dopo la nascita della serie italiana di Super Turismo avvevuta,come avevo già detto in precedenza,nel 1990,il CIVT continuò ad ampliare progressivamente la propria notorietà ed il proprio fascino,suscitando in tal modo un interesse sempre maggiore da parte dei piloti,dei preparatori e delle case automobilistiche,e conquistando meritatamente i consenzi di un pubblico sempre più numeroso e competente.
Esattamente come accedde per il Super Turismo,anche nel CIVT si verificarono nel corso degli anni dei cambiamenti che ne modificarono la struttura,tra questi quello maggiormente clamoroso e discusso fù decisamente la soppressione del Gruppo A che,seppur fra molte critiche,peraltro legittime,venne attuata dalla CSAI alla fine della stagione del 1995.
Da allora il CIVT venne riservato unicamente alle autovetture conformi ai parametri tecnici del Gruppo N,sebbene in breve tempo esso divenne,a seguito delle numerose elaborazioni consentite nell'ambito delle varie classi che lo componevano,una sorta di Gruppo A "camuffato" da Gruppo N.
Per l'intera durata del biennio 1998/1999 il Campionato Italiano Velocità Turismo sembrò rimanere "quasi" del tutto indenne dalla gravissima crisi che nel medesimo periodo aveva invece colpito e causato la fine del Super Turismo.
Purtroppo però,a partire dall'anno 2000,esso iniziò un'inesorabile declino dovuto in prevalenza al quasi totale disinteresse mostrato nei suoi confronti dall'ACI Sport.
Questa difficile condizione raggiunse il proprio epilogo alla fine dello scorso anno.
Infatti nell'autunno del 2008 questa categoria,ridotta ormai da alcuni anni ad un vero e proprio "spettro",venne definitivamente soppressa per volontà della CSAI e dell'ACI Sport,ovvero dagli stessi enti che avrebbero invece avuto il "dovere" e la "responsabilità" di tutelarla e di idearne un eventuale progetto di rilancio.